Lo scenario economico produce così una previsione al rialzo dei nuovi crediti in default nel 2024, a cui seguirà una graduale discesa nel biennio successivo. In particolare, il tasso di deterioramento è previsto al 3,5% nel 2024, il valore più elevato dal 2016, al 3,2% nel 2025 e al 2,7% nel 2026, comunque inferiore al periodo pre-Covid. Nel 2025 il calo del rischio è comune a tutte le classi dimensionali, più marcato per medie e grandi imprese (dal 2,3% del 2024 all’1,8% del 2025 le prime, dal 2,0% del 2024 all’1,5% del 2025 le seconde). Al 2026 micro e piccole imprese rimarranno al di sopra dei valori del 2023 (rispettivamente dal 2,7% del 2023 al 3,0% del 2026, e dall’1,8% del 2023 al 2,0% del 2026), le medie imprese li eguaglieranno (1,3%) mentre le grandi lo ridurranno (dall’1,1% del 2023 all’1,0% del 2026).