A livello settoriale, al termine del periodo di previsione l’edilizia risulterà il comparto più danneggiato dallo shock generato dal Covid-19, con tassi di deterioramento che dopo aver raggiunto il 5,6% nel biennio 2020-21 si porteranno al 5,3%, a valori nettamente superiori al 4% del 2019 e ai livelli del 2007 (3,9%). Nel comparto industriale il peggioramento dei tassi di deterioramento risulterà più contenuto, con una lieve inversione di tendenza riscontrabile già a partire dal 2021 (3,4%) e la chiusura del periodo di previsione al 2,4%, un valore molto vicino ai livelli pre-Covid e inferiore al 2007. Nel settore dei servizi i tassi di deterioramento toccheranno il 3,9% nel 2021 per poi calare al 3,2% nel 2022, a livelli superiori rispetto ai tassi del 2019 (2,8%) ma più bassi rispetto alla fase precedente alla crisi finanziaria (3,6% nel 2007). Nel 2022 il divario tra i diversi settori aumenterà per effetto del netto peggioramento nelle costruzioni e della sostanziale tenuta dei tassi nell’industria.