Un’analisi più attenta dei dati indica, tuttavia, che la mera compliance alle norme sulle quote di genere non si è ancora riflessa in cambiamenti profondi nel nostro sistema economico. In questa prospettiva, è interessante notare che, nella maggioranza dei casi, il numero di donne nei board risulta essere il minimo necessario previsto dalla legge, che richiede una approssimazione per eccesso della quota femminile (ad esempio, in un board composto da 5 elementi, 2 devono essere donne ossia il 40%). Considerando la presenza femminile all’interno dei CdA, solo in 31 aziende (13,9% del totale delle quotate) il numero di donne supera di almeno un’unità quanto previsto dalla norma; parallelamente, in 58 casi (26%) la presenza di sindaci donna è superiore di almeno un’unità alla soglia.