Anche dal punto di vista settoriale, i dati offrono tendenze piuttosto chiare: non sorprendentemente, la presenza dei campioni della crescita resiliente è relativamente più alta nei settori anticiclici, come la sanità (2,7%) l’alimentare (2,2%) e la chimica-farmaceutica (1,2%). La presenza è viceversa più bassa nelle attività manifatturiere maggiormente soggette al ciclo economico, come metalli, abbigliamento, plastica, meccanica e automotive.