Se l’emergenza non rientrerà prima della fine dell’anno potrebbero esserci pesanti ripercussioni su 310.000 addetti, bruciando finanziamenti “coperti” da garanzie pubbliche per 5,4 miliardi di euro. Per evitare il default di queste imprese servirebbero altre risorse per un importo pari a 6 miliardi di euro. Gli impatti sulle beneficiarie del Fondo Centrale potrebbero essere ancora più significativi, perché molte di queste aziende appartengono a settori – l’edilizia e gli impianti per l’edilizia (-22,9%), la ristorazione (-27,5%), gli autotrasporti (-32,1%), il commercio al dettaglio specializzato – che figurano tra i più colpiti dall’epidemia.