Le microimprese faranno registrare l’incremento dei tassi più pronunciato nel 2022 (dal 2,2% al 4,0%), con un calo nell’anno successivo che le porterà al 3,6%, risultando al termine del periodo di previsione la classe dimensionale con il maggior divario rispetto ai livelli pre-Covid (3,1% nel 2019). In aumento anche i nuovi crediti in default delle imprese di piccola dimensione, che evidenziano un netto rialzo nel 2022 (2,9% dall’1,4% del 2021) per poi attestarsi al 2,3% nel 2023, su livelli lievemente inferiori al 2019 (2,1%). Le imprese di medie e grandi dimensioni, che già nel 2021 avevano registrato una crescita dei nuovi crediti in default, faranno osservare rialzi dei tassi meno marcati. Le medie si porteranno al 2,8% nel 2022 (dall’1,5%) chiudendo all’1,9% nel 2023 (1,7% nel 2019), mentre le grandi passeranno dall’1,1% al 2,4%, per poi calare all’1,5%, su livelli di poco superiori al pre-Covid (1,3% nel 2019).