Considerando gli effetti del biennio 2021-23, condizionati dal fisiologico rimbalzo rispetto alle perdite della pandemia e dall’impatto della guerra, i settori che fanno registrare traiettorie di ripresa più consistenti rispetto ai livelli del 2019 sono quello delle costruzioni (+20,2% nello scenario base e 19,3% nello scenario worst), dei metalli (+14,9% nello scenario base e + 14,3% nello scenario worst), dei mezzi di trasporto (+10,7% e +10,3%) e dell’elettrotecnica e informatica (+9,3% + 8,4%), mentre quelli più impattati sono carburanti (-8,8% e -10,2%), i servizi non finanziari (- 4,8% e -5,6%) e il sistema moda (-4,0% e -5,1%). Da registrare anche l’inversione di tendenza del largo consumo che, dopo la sostanziale tenuta rispetto alla pandemia (-0,9%), fa osservare un marcato peggioramento (-1,2% e -2,8%).