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Maggio 2022

Chiusure d’impresa in forte calo nel primo trimestre 2022: lontani i livelli pre-Covid  

In aumento rispetto al pre-Covid i fallimenti solo nell’abbigliamento e le liquidazioni volontarie nella pasticceria, nell’organizzazione di eventi e nel turismo. Calo più contenuto per le liquidazioni volontarie

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Nei primi 3 mesi del 2022 tutte le chiusure d’impresa continuano a far registrare ribassi su base annua, molto consistenti per i fallimenti e le procedure, più contenuti per le liquidazioni volontarie. Tutte le chiusure d’impresa restano distanti dai livelli pre-Covid. Questo è quanto emerge dall’ultimo Osservatorio Cerved, che ha analizzato i dati sulle chiusure di impresa del primo trimestre 2022 relativi a fallimenti, procedure e liquidazioni volontarie.

Analizzando l’andamento delle chiusure d’impresa nel dettaglio, i fallimenti, con 2.000 procedure, si riducono su base annua del -21,6% (-29,8% vs 1q 2019), le procedure non fallimentari (172 procedure) del -53,5% (-50,6% vs 1q 2019), mentre per le liquidazioni (13.553) si osserva un calo più ridotto del -2,6% (-20,3% vs 1q 2019). Calo che, però, risulta trainato dalle società di capitali (-7,8%; 5.672 procedure), infatti le liquidazioni volontarie per le società di persone (5.001) e per le società senza bilancio (7.874) risultano in aumento rispettivamente del 4,9% e dell’1,6%.

In tutti i macrosettori, nei primi tre mesi del 2022, si riducono su base annua i fallimenti e le liquidazioni. In particolare, i fallimenti calano in modo più consistente nell’ industria (-27,0%) e nei servizi (-22,4%), mentre la riduzione è meno netta nelle costruzioni (-15,4%). Mentre, per quanto riguarda le liquidazioni volontarie si registra una riduzione maggiore nelle costruzioni (-11,8%) e nei servizi (-8,3%) e più contenuta nell’industria (-1,5%).

Facendo un confronto rispetto ai livelli pre-Covid (gennaio – marzo 2019), sono pochi i settori in cui si osservano aumenti delle procedure. Tra questi, per i fallimenti si registra l’abbigliamento, che è l’unico settore che mostra una crescita dei fallimenti rispetto ai livelli pre-Covid del 21,4%. Mentre per le liquidazioni sono 6 i settori che evidenziano un aumento rispetto al 2019, con gli incrementi più consistenti nella pasticceria (79,1%), nell’ organizzazione di fiere e convegni (20,2%) e nelle strutture alberghiere (13,6%).

Anche a livello territoriale si conferma il calo su base annua di tutte le chiusure d’impresa in tutte le aree geografiche. Solo per fallimenti e liquidazioni volontarie si registra un aumento su base annua in alcune regioni. In particolare, solo in Umbria (17,1%) e in Calabria (1,6%) aumentano i fallimenti. Nelle Marche (21,7%), in Liguria (19,5%), in Campania (7,6%), in Abruzzo (2,9%) e Veneto (0,5%) salgono le liquidazioni volontarie.

E’ questa una anteprima degli elementi salienti presenti nell’Osservatorio Fallimenti 1q. Per conoscere maggiori dettagli, avere evidenza dello spaccato per forma giuridica, per macro settore e mercato, e tanto altro ancora, scarica l’osservatorio.

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