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Marzo 2020

Fiammata dei fallimenti nella seconda metà dell’anno

Le chiusure d'impresa nel 2019 rimangono sui livelli dell'anno precedente, ma nel terzo e nel quarto trimestre crescono i fallimenti con incrementi nell'industria e nei servizi

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Copertina di 'Fiammata dei fallimenti nella seconda metà dell’anno'

Nell’ultimo numero dell’Osservatorio sui fallimenti e procedure di chiusura d’impresa  si osserva che nel corso del 2019 sono uscite dal mercato a seguito di una procedura concorsuale o di una liquidazione volontaria 90.649 imprese, un dato sostanzialmente in linea con quello del 2018 (+0,4%), anno di minimo dal 2005, quando chiusero i battenti 90.269 aziende.

I dati tratti dagli archivi di Cerved indicano che nel 2019 si è sostanzialmente esaurito il miglioramento dei fallimenti e delle altre procedure concorsuali, mentre sono tornati ad aumentare concordati preventivi e le chiusure volontarie di imprese in bonis. La frenata ha riguardato soprattutto le imprese che operano nell’industria e nel Nord-Est. I dati regionali evidenziano una forte eterogeneità territoriale. In Veneto e Emilia Romagna si osserva un aumento di tutte le procedure monitorate, mentre solo in Umbria e Sardegna si registra un miglioramento sui tre fronti.

Nel 2019, con 11.096 casi (-1% sul 2018), i fallimenti hanno toccato un minimo dopo il picco del 2014. Questo miglioramento è però attribuibile alla dinamica positiva osservata nella prima metà dell’anno: nel terzo (+4,7% su base annua) e nel quarto trimestre (+2,6%) i fallimenti sono invece tornati ad aumentare, interrompendo un miglioramento che durava da quindici trimestri consecutivi.

L’aumento dei fallimenti ha riguardato le società di capitale (+1,9% su base annua), il settore manifatturiero (+0,7%), i servizi (+0,8%), con una crescita più consistente nel Nord-Est (+5%) e nel Mezzogiorno (+2%), dovuta ai risultati negativi di Friuli (+11%), Emilia Romagna (+3,5%), Sicilia (+2,7%) e Campania (+1,6%).

Il calo delle procedure concorsuali non fallimentari ha perso slancio: nel 2019 i tribunali hanno aperto 1.419 procedure, in calo dell’1,5% rispetto al 2018 (-16,1% nell’anno precedente). Il miglioramento è dovuto al minor numero di liquidazioni coatte amministrative e di procedure minori, mentre dopo cinque anni sono tornati a crescere i concordati preventivi (+5%).

Secondo le stime, nel 2019 hanno avviato una liquidazione volontaria 78 mila imprese, un dato in leggera crescita rispetto al 2018 (+0,7%), ma su livelli storicamente bassi. A interrompere il calo delle liquidazioni è l’aumento delle chiusure di società di capitale in bonis, circa 47.378, il 4,6% in più rispetto al 2018. Su questo dato, pesano gli aumenti fatti registrare dalle società che operano nel Nord e nel comparto manifatturiero.

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