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Aprile 2019

Tornano a crescere i ritardi nei pagamenti delle imprese

Nel 2018, per la prima volta dal 2012, i tempi di pagamento tornano ad allungarsi

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Copertina di 'Tornano a crescere i ritardi nei pagamenti delle imprese'

Ha contribuito sia un aumento delle scadenze medie in fattura (da 57,1 a 57,7 giorni), sia un aumento dei ritardi medi (da 15,3 a 15,6 giorni). In aumento anche il numero di società che pagano i fornitori con ritardi medi superiori a due mesi

I dati tratti da Payline, il database di Cerved che comprende le esperienze di pagamento su 3 milioni di imprese, indicano che nel 2018 le imprese italiane hanno saldato le fatture in media in 73,3 giorni, quasi un giorno in più rispetto all’anno precedente (72,4 giorni). Per la prima volta dal 2012 i tempi di liquidazione delle fatture tornano quindi ad allungarsi. Ha contribuito sia un aumento delle scadenze medie in fattura (da 57,1 a 57,7 giorni), sia un aumento dei ritardi medi (da 15,3 a 15,6 giorni). A fine 2018 risulta in aumento anche il numero di società che pagano i fornitori con ritardi medi superiori a due mesi, casi che possono sfociare in mancati pagamenti o veri e propri default: la quota è passata dal 6,9% al 7,3%.

L’allungamento dei tempi di pagamento e l’aumento dei gravi ritardi ha colpito una fetta consistente del nostro sistema economico: ha toccato con maggiore intensità le microimprese e le PMI, le società che operano nell’industria e nei servizi.

Si ampliano anche i divari territoriali, con i ritardi che tornano ad aumentare nel Mezzogiorno (da 23,4 a 24 giorni) in cui l’11,2% delle aziende monitorate hanno saldato le fatture con ritardi superiori a due mesi (in crescita dal 10,2% dell’anno precedente). La quota di società fortemente ritardatarie evidenzia livelli critici in Sicilia (il 14,1%) e Calabria (13,8%), una presenza più che tripla rispetto a quella che si osserva nelle regioni più virtuose (4,2% in Trentino Alto Adige, 4,5% in Veneto).

Nel corso del 2018 sono state protestate 16.901 società, circa 3 mila in meno dell’anno precedente (-13,2%), con cali generalizzati a tutti i settori di attività e a tutte le aree geografiche.

Anche dal punto di vista dei protesti, i dati territoriali offrono il quadro di un’Italia spaccata in due, con una diffusione del fenomeno nel Centro-Sud più che doppia rispetto a quella osservata nell’Italia settentrionale. Abbinando le informazioni relative alla diffusione dei protesti e dei ritardi nei pagamenti, si osserva una situazione critica in diverse regioni del Sud: Calabria, Campania e Sicilia fanno registrare una presenza superiore al 10% di società che sforano le scadenze di oltre due mesi e un’incidenza dei protesti superiore all’1% delle aziende operative.

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