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Marzo 2022

Osservatorio: mancati pagamenti in aumento nei settori esposti al rincaro delle materie prime

Nonostante il miglioramento generale, i dati mensili sui mancati pagamenti di dicembre 2021 mettono in evidenza un forte aumento dello scaduto nei settori esposti alle forti fluttuazioni nel mercato delle commodities

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La crisi Covid e l’aumento del prezzo delle materie prime, intensificatosi nel quarto trimestre del 2021, hanno spinto i fornitori a una maggiore prudenza nel fornire credito commerciale.

Negli ultimi due anni i tempi concordati sono diventati particolarmente rigidi con un aumento delle richieste di pagamento entro i 30 giorni. Nonostante ciò si sono ridotti i gravi ritardi ed è aumentata la puntualità.

Il rincaro delle commodities ha cominciato ad incidere sulle attività più esposte al prezzo delle materie prime di tipo energetico e metallico, riducendo la capacità di sanare le esposizioni commerciali

E’ questa la situazione dei pagamenti delle aziende italiane analizzate nell’Osservatorio pagamenti del quarto trimestre 2021 e raccolte in PayLine, il database di Cerved, con oltre tre milioni di imprese, che costituisce un termometro puntuale per monitorare le condizioni di liquidità del nostro tessuto produttivo.

Nel quarto trimestre del 2021, i mancati pagamenti raggiungono il minimo dal 2012, con una quota pari al 10,3%. Il trend di riduzione si attenua rispetto ai trimestri precedenti e si interrompe per PMI, costruzioni e Nord-Est.

Nel 2021 aumenta la prudenza di chi concede credito commerciale, con scadenze in fattura più stringenti e tempi concordati particolarmente rigidi  per microimprese (da 46 giorni a 44,3) e costruzioni (67,6 a 62,6 giorni) •Nonostante le scadenze più brevi si riducono i gravi ritardi e aumenta la puntualità nei pagamenti (52%), soprattutto per le microimprese (da 48,9% del 2019 a 52,7%).

A livello complessivo i tempi di pagamento risultano in calo di oltre 4 giorni rispetto al 2019, da 70,5 a 66 giorni, con le costruzioni in testa con una riduzione media di 8 giorni (73,2).

Già a dicembre 2020 i mancati pagamenti delle imprese italiane erano tornati sui livelli pre-Covid (30.5%). Nei settori più colpiti della pandemia (cali di fatturato superiori al 25%), il recupero dei livelli pre-Covid avviene soltanto alla fine del 2021 (26,8%) .

I settori fortemente esposti ai rincari delle materie prime (es. vendita di gas, energetici, industria pesante)fanno registrare una forte crescita dei mancati pagamenti nel corso del 2021 (dal 29,3% al 38,1%) .

Per queste attività, a incidere negativamente sull’accumulo di scaduto è la ridotta capacità di scaricare i rincari decisi dai fornitori di commodities (energetiche, metallurgiche ecc.) sul prezzo di vendita finale.

I settori più impattati sono la vendita di gas (con il 54,9% di mancati pagamenti a dicembre 2021; +35 p.p. rispetto al 2020); la siderurgia (68,1%; +17,2 p.p.) e la vendita di energia elettrica (51,1%; +15,2 p.p.).

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