Negli ultimi anni la liquidità delle imprese era aumentata, sostenuta da politiche fiscali e monetarie espansive. Con il cambiamento dello scenario congiunturale, le imprese hanno dovuto far fronte a costi operativi e del debito crescenti. Ciò ha impattato le loro disponibilità liquide (-1,7% a livello nazionale). Le grandi hanno ridotto del 4,5% la liquidità, mentre le PMI del 2,5%. Crescono solo quelle delle micro (+8,6%), che tuttavia mostrano un aumento dei debiti finanziari piuttosto consistente (+8,4%). A livello settoriale, cala la liquidità nell’industria (-6,8%) e nei servizi (-5,6%), mentre aumenta notevolmente nelle utility (+41,5%) trainata dai prezzi energetici. Siamo di fronte quindi ad un’inversione di tendenza che è in linea con la dinamica dei pagamenti. Le grandi imprese hanno infatti reagito cercando di dilatare i tempi di pagamento (da 76 a 81,5 giorni) mentre PMI e micro non avendo lo stesso potere contrattuale hanno aumentato ritardi e mancati pagamenti.