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Novembre 2023

Rapporto PMI 2023 Osservitalia: il ruolo del Public Procurement

Il Rapporto Cerved PMI 2023 è il documento che analizza lo stato delle piccole e medie imprese italiane nell’ultimo anno

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Nel Rapporto PMI 2023 Osservitalia, Cerved ha analizzato le caratteristiche delle imprese che hanno vinto appalti pubblici nel 2016-2022, al fine di valutare gli impatti dell’aggiudicazione su crescita, lavoro, produttività e rischio. Le principali evidenze dello studio mostrano che avvalersi Public Procurement (PP) e lavorare con la PA, aumenta il fatturato del 15,5% (ben il 20% al Sud) e l’occupazione del 10,5% rispetto a chi non vince gare.

Il Public Procurement risulta dunque una leva importante di politica industriale capace di generare crescita, occupazione e competitività, anche se con impatti differenti per le imprese.

Alcuni dati sul Public Procurement

Analizzando il panorama italiana del PP, nel 2021 sono stati ben 211 i miliardi di euro che la PA ha pagato attraverso appalti pubblici per l’acquisto di beni e servizi, pari all’11,8% del PIL.

Si tratta di un elemento capace di fare la differenza, soprattutto in periodi di grande crisi come quello del Covid, ma che implica anche la necessità di allocare al meglio il denaro pubblico: nel 2022, 1 miliardo e mezzo di euro è andato a circa un migliaio di aziende poi uscite dal mercato, e 4,5 miliardi ad altre 3.000 che non sono state in grado di migliorare le performance. D’altra parte, 14,4 miliardi di euro hanno raggiunto 10.000 imprese capaci di trarne vantaggio.

Dati, tecnologie, algoritmi e un approccio evidence based possono essere perciò strumenti utili, per evitare di allocare risorse pubbliche in modo inefficiente o per individuare le imprese su cui puntare.

Il Rapporto PMI 2023 Osservitalia ha analizzato inoltre l’inversione di tendenza dell’economia nel 2023, dopo la buona tenuta delle PMI nel 2022 (+6,1% di fatturato) e le previsioni non rosee per il 2024-25.

Dalle stime emergono livelli di rischio più alti (fino all’8,5% nello scenario più pessimistico), rallentamento nella crescita dei ricavi (da +2,2% nel 2023 a +1,5% di media nel 2024), contrazione del MOL, con impatti maggiori sulle imprese di Costruzioni, Energia e Utility.

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