La perdita di occupati tra 2019 e 2022 sarà concentrata nei servizi alle imprese e alle famiglie, che perderebbero 107 mila lavoratori (-1,8%), nel manifatturiero con un calo di quasi 18 mila unità (-1,1%) e nel mercato dei beni al consumo (-13,6 mila addetti). Nonostante la contrazione dei ricavi, nel comparto energetico (-4,7% tra 2022 e 2019) e nel Real estate (- 2,3%) gli organici resterebbero sui livelli del 2019 (rispettivamente +0,3% e +0,6%). Anche il Food & Beverage, uno dei pochi comparti il cui giro d’affari non è stato intaccato dalla pandemia, farebbe registrare un lieve aumento degli occupati (+0,5%). Le stime indicano due mercati in controtendenza: la filiera chimica e farmaceutica, per cui si stima un aumento di 7.600 unità (+3,8%) e quella delle telecomunicazioni, tecnologie e media, con un aumento di 28 mila addetti (+3,1%), trascinata dalla forte crescita dei settori legati ai servizi informatici.