La politica monetaria ultra espansiva della BCE, quella della FED ritornata accomodante e le analoghe posizione della BoJ e della BoE continuano a fornire abbondante liquidità al sistema economico e ai mercati finanziari, favorendo anche la sostenibilità del debito di paesi fortemente indebitati come l’Italia. Inoltre la BCE ha lanciato a settembre, con effetti dall’inizio di
novembre, un nuovo piano di quantative easing, che prevede l’acquisto di 20 miliardi di euro di titoli di debito pubblico al mese, distribuiti fra i vari paesi dell’aerea euro.
Nel nostro paese il costo del debito è diminuito in maniera significativa dopo l’estate, con lo spread tra i BTP e i Bund tedeschi decennali che è tornato ai livelli del 2017, nell’intorno dei 140 punti base. Ciò consentirà un risparmio importante per le casse del Tesoro.
L’economia italiana, al momento fra le più fragili dell’eurozona, ha subito particolarmente il rallentamento dell’economia tedesca, a causa delle forti relazioni commerciali e di subfornitura: la Germania, almeno per il biennio 2019-2020, non sarà la locomotiva trainante dell’Europa, così come era stata nell’ultimo decennio e, di conseguenza, la crescita italiana sarà
presumibilmente al di sotto del punto percentuale in termini reali per l’intero periodo.