1. Home
  2. Analisi
  3. Cambia il vento: verso una nuova normalità, le imprese si lasciano alle spalle l’emergenza

Luglio 2020

Cambia il vento: verso una nuova normalità, le imprese si lasciano alle spalle l’emergenza

Finalmente arrivano dalle aziende i primi segnali di ottimismo per la ripresa.

Condividi:

  1. Home
  2. Analisi
  3. Cambia il vento: verso una nuova normalità, le imprese si lasciano alle spalle l’emergenza
Copertina di 'Cambia il vento: verso una nuova normalità, le imprese si lasciano alle spalle l’emergenza'

Finalmente arrivano dalle aziende i primi segnali di ottimismo per la ripresa. Ne parla il secondo report di Termometro Italia Aziende, l’indagine mensile sul sentiment e le opinioni delle aziende italiane realizzata da Innovation Team, società di ricerca del Gruppo Cerved.

Nella percezione delle aziende l’impatto resta grave.In compenso diminuiscono le aziende che si considerano vulnerabili (dal 42,9% al 34,9%) e quelle a rischio sopravvivenza (dal 17,4% al 14,3%).

Gli impatti della crisi.

Nella percezione delle aziende l’impatto resta grave. Il 51,2%  delle aziende prevede un meno 20% di fatturato rispetto all’anno precedente e per il 21,1% la perdita sarà di oltre il 50%. In compenso diminuiscono le aziende che si considerano vulnerabili (dal 42,9% al 34,9%) e quelle a rischio sopravvivenza (dal 17,4% al 14,3%).

Le imprese si preparano quindi già quest’anno a ristrutturazioni, chiusure, riconversioni, riduzioni anche drastiche del personale. Nonostante questo, nove aziende su cento (8,7%) ritengono probabile dover chiudere entro l’anno.

Il ritardo nella ripresa dei consumi è il timore principale delle imprese, cresciuto nell’ultimo mese dal 43,2% al 58,2%. Le imprese più a rischio (il 20,6%) sono invece più preoccupate per le difficoltà finanziarie.

I tempi della ripresa. Su questo punto ci sono segnali di fiducia. Per il 27,7% delle imprese ci sarà piena ripresa già entro fine anno, più della metà (56,1%) la prevede nel 2021. Solo per il 16,1% ci vorranno tempi più lunghi. Su questo punto la visione delle grandi e medie aziende è molto più ottimistica di quella delle imprese minori.

Si torna in ufficio. L’esperienza del lavoro a distanza, introdotto per la prima volta, nella maggioranza dei casi, dal 43,9% delle aziende, è piaciuta. Ora però diminuiscono gli entusiasti e lo smart working torna alla sua funzione non sostitutiva del lavoro tradizionale. Le imprese continueranno a utilizzarlo (in modo episodico il 32,7% , sistematico il 19,1%), ma solo per il 5,1% sarà la modalità di lavoro preferenziale.

Sostenibilità. La crisi ha rafforzato nel 75% delle aziende la consapevolezza che gli impatti sociali e ambientali del business contano. La crisi tuttavia riduce la disponibilità di risorse, soprattutto nei settori maggiormente colpiti. In emergenza molte aziende hanno avviato politiche di sostegno a favore dei dipendenti (36,4%), clienti (23,4%) e comunità locali (23,9%).

Vuoi scaricare l'analisi completa?
Compila il form sottostante per scaricare il documento
(Required)
Hidden
Hidden
Hidden
Hidden

Newsletter

Restiamo in contatto

Per non perderti nessuno dei nostri contenuti.

(Required)

* Dati necessari